Il robot del Mit è Terminator?

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“Ascolta e cerca di capire… quel Terminator è la fuori… non si può patteggiare con lui, non si può ragionare con lui, non conosce pietà, ne rimorso, ne paura… niente lo fermerà prima di averti eliminato, capito, non si fermerà mai.”

Terminator è il rappresentante di una tecnologia che un giorno decide che l’umanità non è più necessaria e prova a distruggerla.

Dove ci sta portando la tecnologia? nei cda di importanti investitori in campo farmaceutico siedono algortimi che decidono in quale sviluppo di medicine investire, Google e il Mit di Boston mostrano il video del robot che si rialza dopo che è stato gettato a terra da un uomo, Apple manda a quel paese Fbi rifiutando di mettere a disposizione la tecnologia per un caso di terrorismo, in Brasile viene arrestato il numero due di Facebook per non aver voluto fornire uno scambio di conversazioni malavitose in whatsapp. Noi continuiamo a usare sempre più applicazioni e hardware che entrano nella nostra vita spesso modificando i nostri comportamenti. Anche la proprietà della nostra identità è in dubbio, come ricorda Luca

La scena del robot del Mit è forte, il robot si rialza e torna a camminare come nulla fosse. La tecnologia si rialza dopo averla gettata, non siamo più predominanti sulla tecnologia o almeno stiamo perdendo questa caratteristica.

Allora è facile ritornare alla tre leggi della robotica di Asimov, possono valere anche per la tecnologia?

1Un robot (la tecnologia) non può recar danno a un essere umano né può permettere che, a causa del proprio mancato intervento, un essere umano riceva danno.

2Un robot (la tecnologia)  deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani, purché tali ordini non contravvengano alla Prima Legge.

3Un robot (la tecnologia)  deve proteggere la propria esistenza, purché questa autodifesa non contrasti con la Prima o con la Seconda Legge. »

C’è un grande assente, la politica, mentre il mondo cambia e innova la politica rimane uguale a 100 anni fa mentre ci sarebbe un disperato bisogno di metodo, di studio e di buone idee, di politiche per capire cosa fare. Non si può stare senza innovazione, di cui la tecnologia è una conseguenza, non si può però nemmeno lasciare che la tecnologia avanzi senza un metodo che riconosca ogni giorno la centralità dell’umanità.