Ma YouTube è Dallas.

Su Youtube e chi ci abita, da creatore o spettatore, si possono scrivere tante cose. Me ne vengono in mente alcune, se volete aggiungetene anche voi…
– Youtube è un posto fantastico.
– Su Youtube trovi dei video con delle storie incredibili.
YouTube è fatto anche da videomaker, registi, attori, bravi, bravissimi; difficile trovare cosi tante nuove capacità tecniche, creative e produttive come su questa piattaforma.
– Su Youtube trovi convegni, confronti, conoscenza di tutti i tipi.
– Youtube è biodiversità, aiuta a crescere, tutti, chi fa e chi guarda.
– Youtube fa guadagnare sia i creatori di contenuti che se stesso.
– Su Youtube è più importante il contenuto del creatore.
– Su Youtube per la maggior parte ci sono dei contenuti interessanti, divertenti, educativi, formativi, frivoli, innocui, commoventi, replicabili, genuini.
– YouTube è fatta da un’azienda privata, il cui scopo principale è fare soldi
– Su YouTube gli sponsor investano in qualsiasi cosa dia loro visibilità.
– Anche su Youtube come su molti altri social vige la desolante legge più like, più sei top, più soldi fai.
– Su YouTube le regole su cosa si può mandare online e cosa no è chiara e se qualcuno le ignora, il lavoro di uomini e donne e algoritmi tenta di ripristinare i termini d’uso.
– Su Youtube anche se sei un bravo autore non è detto che tu abbia visibilità e denaro. Dipende dagli algoritmi che decidono cosa mostrare agli utenti.
– Su YouTube se vuoi emergere devi fare contenuti che piacciono a un certo pubblico, devi usare un certo linguaggio.
– Su Youtube è ancora più vera la frase di McLuhan. Il medium è il messaggio. Su YouTube devi seguire, per avere numeri importanti, il modello YouTube. Like e capitalismo, quello brutto, ammesso che ce ne sa mai stato uno bello. Se vuoi fare soldi non sei tu che decidi i contenuti, non è la tua arte, ma è la piattaforma che ti porta a fare quello che vuole.
– “Code is law” scriveva Lessig. Il codice con cui è sviluppata e pensata la piattaforma detta il tuo comportamento.
– Youtube è la rappresentazione del modello capitalista estrattivo.
YouTube è una piattaforma vecchia. YouTube, non ha 18 anni, ma 42. Il 4 febbraio 1981 arriva in Italia la serie tv Dallas, 3 anni dopo la prima puntata trasmessa negli Stati Uniti. È l’inizio del capitalismo commerciale rispetto a quello industriale. È l’inizio del capitalismo che ha bisogno di media e comunicazione propagandistica, lussuosa e prevaricatrice, fake, per diventare grande. Ricchezza, sesso, intrighi e lotte per il potere. Alcolismo, droga, apparenza, lusso sfrenato, vendette familiari, divorzi di interesse, figli illegittimi, bugie, sotterfugi, l’illegittimità sdoganata sono in Dallas la faccia che mostra nel privato una classe dominante che vuole primeggiare sempre. Nulla di diverso fin dalla origini dell’uomo. Ma amplificato e diffuso in ogni angolo della terra. Febbraio 2005 nascita di YouTube, febbraio 1981 arriva Dallas. E inizia il disastro. E ancora di nuovo il medium è il messaggio, che altro non è che la costruzione del futuro, il futuro con te non protagonista o magari con una particina in fondo alla lista, ma non il tuo futuro, il futuro che il medium ha preparato per te. E non è che le norme risolvono queste cose. Le norme non possono essere fatte sul futuro, il futuro non si può normare. Il futuro si immagina, si racconta e si prova a realizzarlo. Partendo dall’educazione e dalla responsabilità dell’individuo e della comunità. I modelli formativi e educativi sono vecchi, molto più vecchi di Dallas, inadeguati, come le norme che gestiscono la tecnologia. Abbiamo bisogno di un’aspirazione condivisa che descriva un mondo più giusto e più responsabile. Solo allora YouTube, ammesso che decideremo di mantenerlo in vita, potrà continuare a fare il suo lavoro. PS: Dallas arrivò in Italia per opera di Silvio Berlusconi.

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