Quando il digitale arriva prima

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La discussione sulle cripto monete è aperta. E questo comporta entusiasmo e critiche, speculazioni, frodi e opportunità. Dipende sempre da come costruiremo intorno alle blockchain e alle crypto dei progetti responsabili e di senso.

Per ora sono uno strumento molto importante per le rimesse dei migranti, il trasferimento di moneta tra persone da e verso paesi diversi e per l’accesso a determinati prodotti finanziari compresa la Defi, la finanza decentralizzata. Scrive la Banca mondiale
che nel 2020 sono stati trasferiti da persone fisiche nei paesi a basso medio reddito 540 miliardi di dollari, è una cifra importante comunque più alta dei finanziamenti totali mondiali nei paesi del sud del mondo, circa 440 miliardi di dollari. Sono cifre che dicono come i migranti investano nelle loro comunità d’origine più di quanto faccia il mondo intero.
Il goal 10 dell Agenda 2030 delle Nazioni Unite, “Ridurre l’ineguaglianza all’interno di e fra le Nazioni” prevede al punto 10C: “Entro il 2030, ridurre a meno del 3 per cento i costi di transazione delle rimesse dei migranti ed eliminare i corridoi di rimesse con costi più alti del 5 per cento.”
Per ora questo non succede se non nel mondo delle cryptovalute.
I costi maggiorati in percentuale per traferire denaro tramite banche o aziende intermediarie sono del 4,98% in Asia e dell’8,47% in Africa. Mentre gli operatori di telefonia mobile sono in genere piu economici ma comunque percentuali sopra la soglia del 3% stabilità dalle Nazioni Unite. Quando si entra nel mondo crypto, le cifre cambiano e non si supera mai il 3%. Il mondo dei token blockchain ha raggiunto un obiettivo delle Nazioni Unite. E’ un pezzo di fiducia importante, che va da una parte del mondo digitale, difficile provare a tornare indietro.