Il punto importante dei nuovi Vision Pro di Apple è capire cosa è il Vision Pro.
Nell’arena tecnologica, dove l’innovazione si intreccia con il quotidiano, Apple introduce il Vision Pro, un dispositivo che trascende le convenzioni della realtà virtuale (VR) e della realtà aumentata (AR). Questo non è un semplice passo avanti, ma un balzo verso un nuovo concetto: il computer spaziale, progettato per operare nell’ambiente che ci circonda, non solo accanto a noi ma con noi.
Il Vision Pro non è un dispositivo VR. La realtà virtuale (VR) immerge completamente l’utente in un ambiente simulato, isolandolo dal mondo reale e richiedendo l’uso di un visore VR per navigare e interagire con spazi completamente digitali.
Il Vision Pro non è un dispositivo AR. La realtà aumentata (AR) sovrappone elementi digitali al mondo reale attraverso dispositivi come smartphone o occhiali, permettendo agli utenti di vedere informazioni o immagini virtuali integrate nel loro ambiente fisico. Il problema è che la tecnologia per costruire un vero display AR ottico che funzioni abbastanza bene da sostituire un computer di tutti i giorni non c’è ancora.
Il Vision Pro è un computer spaziale. È il primo tentativo di Apple di computer pensato per operare non al nostro fianco, ma intorno a noi, diventando un’estensione del nostro modo di vivere e interagire con lo spazio che ci circonda. Questo dispositivo non si limita a segnare un punto per l’innovazione tecnologica; è anche un simbolo di come l’avanzamento tecnico possa entrare in armonia con la nostra vita, diventando parte della nostra espressione personale e del nostro ambiente.
Nell’era digitale contemporanea, il Vision Pro di Apple rappresenta un grande passo e solleva domande fondamentali sul futuro dell’interazione uomo-macchina e sulle implicazioni etiche e sociali che ne derivano.
La fusione di materiali di alta qualità e un design che riflette l’estetica riconosciuta di Apple, come il magnesio, la fibra di carbonio e l’involucro in alluminio, eleva il Vision Pro al di sopra dei suoi concorrenti in termini di aspetto.
l sistema di tracciamento degli occhi e delle mani del Vision Pro si pone all’avanguardia, offrendo un’esperienza di interazione così avanzata da sembrare quasi magica. Questa tecnologia promette di rivoluzionare il modo in cui ci interfacciamo con i contenuti digitali, rendendola più naturale, intuitiva, quasi un’estensione del nostro pensiero.
Le prime volte che usi il tracciamento delle mani e degli occhi sul Vision Pro, è incredibile: hai un un nuovo superpotere.
Ma al di là delle innovazioni tecnologiche, il Vision Pro solleva interrogativi critici riguardanti l’isolamento sociale, la privacy e la crescente fusione tra realtà fisica e spazi digitali. L’esperienza intrinsecamente solitaria offerta dal dispositivo, come evidenziato dalla difficoltà di condividere contenuti visualizzati con altri, il fatto di vedere quello che ci sta intorno non come se avessimo gli occhi ma come se avessimo una telecamera con i difetti che le telecamere hanno, a partire dalla difficoltà di lavorare con poca luce, pone in rilievo le tensioni tra l’immersione individuale tecnologica e il bisogno umano di connessione e condivisione.
Questo è l’ennesimo dispositivo dopo i social e la AI che ci costringe a riflettere su come vogliamo che la tecnologia modelli le nostre vite. Desideriamo davvero un futuro in cui la nostra interazione principale con il mondo sia mediata dal digitale, indipendentemente dall’avanzamento tecnologico che offrono?
Vision Pro di Apple non è solo un pezzo di hardware rivoluzionario; è un catalizzatore per una discussione più ampia sul ruolo che la tecnologia dovrebbe giocare nelle nostre vite. Mentre ci avviciniamo alla soglia di una nuova era di esperienze digitali immersive, è importante riflettere sulle implicazioni umanistiche di queste tecnologie, cercando un equilibrio che rispetti sia il nostro bisogno di relazioni che il nostro desiderio di esplorare nuove frontiere digitali.
Probabilmente nasceranno applicazioni e utilizzi importanti per alcuni contesti lavorativi e educativi e Apple ha disegnato non solo il Vision Pro ma anche un pezzo del nostro prossimo futuro. Come sempre spetta a noi capire come ridisegnarlo, possibilmente in meglio.
Per ora se non vuoi un computer che ti impedisca di mostrare il tuo sorriso, se non vuoi un computer che non funziona bene in ambienti scuri, se non vuoi un computer che ti impedisca di fotografare tutto quello che vedi perchè protetto da diritti d’autore (se stai guardano un film Disney ad esempio non puoi fotografarlo), se non vuoi un computer che sappia sempre dove sono le tue mani, il Vision Pro non fa per te. Usare Vision Pro è l’esperienza più solitaria della tua vita.