Il branchless banking, il peer to peer del denaro, un ritorno al dono?

Ci sono molti modi in cui ci si scambia denaro soprattutto in Europa, Asia e Americhe . Il passaggio da mano a mano, i metodi bancari dai bonifici ai pos agli atm (bancomat) da banca a cliente, per finire con  i gestori di trasferimento fondi alla Western Union e i paypal.

In Africa no. In Africa, ma non solo visto che 2,5 miliardi di popolazione non ha un conto in banca, ci sono molti cellulari e pochi conti correnti bancari. Cosi nel 2007 Safaricom affiliata a Vodafone ha lanciato in Kenya un servizio, M-Pesa, M sta per mobile e pesa significa denaro in shwaili. Il servizio permette al 75% dei kenyani di trasferirsi denaro attraverso il solo uso del telefonino via sms o applicazione. Viene usato per pagare il taxi, per comperare il latte, per pagare un artigiano, una bolletta, nello scambio quotidiano. Gli utenti per far questo depositano delle somme presso i rivenditori Safaricom e tagliano i tradizionali canali finanziari rendendo il sistema bancario un po’ meno scontato e importante.Le transizioni vengono fatte a un prezzo molto più basso  Non è un nuovo scontro, almeno in parte, tra giganti della finanza e della telefonia ma un’opportunità in più per milioni di persone che fino all’arrivo di M-pesa pagavano delle commissioni molto più alte per trasferire denaro o dovevano tenere con loro il denaro con pericolo di rapine. Per ora in Europa e negli Stati Uniti questo metodo è stato ostacolato proprio dal sistema bancario che invece potrebbe coglierne l’opportunità e offrire nuovi servizi finanziari, anche di microcredito proprio con il mobile banking.