Internet e malaria

In due righe ma merita discussione approfondita. Forse è sbagliato ricondurre tutto dicendo, come fa Bill Gates, che è meglio debellare la malaria che portare Internet nei paesi del sud del mondo. Il giochino del chi buttiamo dalla torre non vale. E Bill Gates dicendo questo non aiuta quelle popolazioni. L’accesso al sapere e il diritto a comunicare (quindi più e miglior Internet) in Africa aiuteranno lo sviluppo, anche a debellare la malaria. Lo fanno già altri media, non certo i giornali sia per problemi di diffusione che di controllo editoriale dei vari governi più o meno dittatoriali. Lo fanno ad esempio le radio. Chi ha visitato tante regione africane ha visto come i bambini i più fortunati, con orgoglio mostrano la loro piccola radio fm. Dove ascoltano si musica ma dove ascoltano, quando ci sono le batterie, i programmi sociali di comunità, laiche o religiose che siano. Dove si spiega alle donne come curare e dove portare un bambino malato di dissenteria, (che è ancora in Africa tra le cause primarie di mortalità infantile) dove si spiega come curare l’igiene personale, come usare metodi contraccettivi, dove i bambini imparano, visto che la scuola più vicina magari sta a 5 ore di cammino. Lo fanno anche i telefonini e quindi la rete mobile, dove basta fare beeping (visto che spesso non hanno credito nella scheda c’è un linguaggio informale per cui le suonerie vengono usate come un simil alfabeto morse) per comunicare qualcosa a qualcuno. Come è successo nel testimoniare le violenze durante le elezioni del 2007 in Kenya. Continuare a sviluppare la rete sia radio, mobile, satellite o cavo è importante quanto debellare la malaria. Poi che sia avere in mano un Ipad o una radio fm poco importa.