L’educazione trasforma, anche con l’intelligenza artificiale

Don Bosco nel 1862 portò una grande tecnologia nella sua scuola nell’oratorio di Valdocco a Torino. Nessuno prima di lui in Italia aveva introdotto tecnologie importanti nelle scuole a servizio dell’educazione. Per far questo investi grandi risorse e dovette scontrarsi spesso con il governatore visto che la tecnologia della stampa allora poteva essere utilizzata con un autorizzazione delle istituzioni. Era la tecnologia di stampa tipografica a caratteri mobili:

  • Caratteri mobili in metallo (probabilmente piombo)
  • Torchi manuali per la stampa
  • Composizione manuale dei testi

La grande tradizioni editoriale dei salesiani soprattutto in campo educativo e religioso parte da questa intuizione. Non dovrebbe allora stupire perchè la Facoltà pontificia Auxilium, con cui ho l’onore di collaborare, sia stata una delle prime realtà educative italiane che nel novembre del 2022 con l’arrivo nelle case dell’intelligenza artificiale generativa ChatGPT a interrogarsi della grandi opportunità e dei grandi rischi che questa tecnologia avrebbe portato nelle scuole e tra i ragazzi.

L’educazione trasforma. Genera cittadinanza, coltiva identità culturale, costruisce network sociali, allena il cervello, diffonde informazione. Promuove la crescita di persone capaci di dirigere se stesse nello studio, nella vita, nel lavoro. Diventa l’investimento fondamentale in un’economia della conoscenza.  Ha un problema: i frutti si colgono non a breve, il che la mette in difficoltà quando una società è spinta a occuparsi delle urgenze e delle opportunità del brevissimo termine. Una delle crisi che stiamo affrontando, forse la più complicata, è la concentrazione sull’immediato narrato e costruito soprattutto sulla tecnologia. L’unica via d’uscita è pensare al futuro. E immaginarlo. Insieme.

Pochi mesi dopo dunque grazie alla rettrice Piera Ruffinatto e alle professore Enrica Ottone e Maria Antonia Chinello  partì un percorso alla ricerca di un metodo tra AI e educazione. Un percorso che chi vuole può leggere ora a questo link nel grande lavoro dell’ultimo numero della “Rivista di Scienze dell’Educazione”. Sono grato a tutta l’Auxilium per aver potuto partecipare a questo progetto.