Mi sono iscritto a Twitter nel 2007, a Mastodon il suo competitor distribuito, quindi di nessuno, nel 2019. Leggo dagli amministratori di Mastodon che il traffico negli ultimi giorni è aumentato moltissimo. Mastodon e le comunità che curano il bene comune dell’informazione e della democrazia potrebbe intraprendere la strada dei media civici, piattaforme sviluppate agli inizi degli anni 2000 da Ethan Zuckerman con il team di Civic Media del MIT di Boston, con un metodo che rispetti e curi l’ecologia dell’ecosistema dell’informazione. In Italia Luca de Biase, ci ha scritto anche un libro, la Fondazione ahref, l’Hermes center con Fabio Pietrosanti, Nexa con Juan Carlos De Martin e moltissimi altri (aiutatemi nell’elenco!) hanno provato e provano ancora oggi a dare una mano per la diffusione e lo sviluppo dei media civici. Negli anni del boom dei social tra Facebook, YouTube, Twitter e gli altri, competenza e passione hanno contribuito a un grande risultato; la creazione di un contesto culturale pronto a recepire e riconoscere la complessità e le continue nuove variabili dell’ecosistema informativo dal punto di vista sociale, economico, tecnologico e normativo; anche delle variabili impazzite come l’imprenditore di Tesla. Musk in poche settimane è riuscito con i suoi tweet, con la sua inconsapevolezza spacciata per anarchica, finta o naturale che sia, a convincere migliaia di utenti di Twitter che quello non era più un posto per loro. Promettendo tutto e il contrario di tutto nel giro di pochi giorni a volte ore, modificando regole, stimolando paure di censure o di favoritismi nello streaming dell’uccellino blu. Così molti, nell’incertezza delle nuove regole muskiane del gioco dell’informazione e del confronto, hanno deciso di andare in un’altra parte dell’ecosistema. Non ci sono ancora numeri da diaspora forse proprio perchè l’abbandono non è dalle origini, che sono antropologicamente i media civici, ma bisogna ricercare affinché la partecipazione della comunità verso nuovi modelli civici ora non si fermi. La scuola può fare molto, dovrebbe finalmente appropriarsi del digitale, ma c’è bisogno, nel tempo degli algoritmi, di decisioni rapide. Chi è pronto a dare una mano?
upgrade 20 novembre 2022: Quintarelli inizia a definire qui perche Mastodon tende ai media civici