Fondo, un paese che insieme a Castelfondo e Malosco si è unito nel nuovo comune di Borgo d’Anaunia nell’alta val di Non in Trentino, ha avuto tra i suoi cittadini un personaggio famoso, Fortunato Depero. L’artista fu tra i fondatori del futurismo, un’arte e una cultura che voleva cancellare il passato e le tradizioni per ispirarsi alla velocità della vita moderna, della civiltà meccanica, per impossessarsi del futuro grazie alla tecnologia. Forse proprio per questo la comunità qui ha deciso di lasciare parte della storia di questo grande artista a altri territori e ha scelto di costruire un modello di sviluppo diverso. Certo più difficile ma inconciliabile con la velocità e con la ricerca di un futuro estrattivo. Se passate da queste parti capite perchè. Grandi praterie verdi che confinano con montagne alte. Boschi di larice e abete rosso, torrenti e laghi. Tutte risorse naturali che appartengono alle comunità che le curano; per nessun motivo particolare sennonché è naturale curare e farsi curare dalla natura che ti sta a fianco. Nella piazza principale del paese oltre alla chiesa e al municipio, segni antichi di grande potenze forse superate, c’è un’opera d’arte che si muove; sembra un’opera futurista ma non lo è. E’ un idrocronometro astronomico. Qualcosa di più di un orologio e funziona esclusivamente con l’acqua che scende dalle montagne vicine. Valorizzare l’acqua qui è da sempre importante tanto che il sindaco Daniele Graziadei e i suoi predecessori, hanno pensato bene di riportare la centrale idroelettrica, costruita all’inizio del secolo scorso e di proprietà comunale dagli anni 2000, a nuova vita. Produce 2 milioni di kilowatt all’anno, non è tanto ma ci si può fare molto. Graziadei è ancora alle scuole superiori quando la comunità decide di acquistare la centrale dall’Enel, e un vecchio professore durante una lezione di meccanica gli fa capire l’importanza dell’impianto. Non dimenticherà mai quella lezione e ne fa uno dei progetti importanti della sua amministrazione. Ora è una centrale smart, gestita da remoto per ogni evenienza di intervento. Una centrale idroelettrica, alimentata dal torrente Novella, che produce valore non solo economico; la media storica della vendita dell’energia è di 8 centesimi al kilowatt, ora siamo intorno a 6 centesimi che diventano 21 con il certificato verde. Nelle casse comunali arrivano così soldi che aiutano la comunità. La centrale idroelettrica in questi ultimi anni soffre come il pianeta e come tutti noi della crisi climatica; l’antropocene globalizzato è arrivato anche qui ma in iniziative come queste può trovare dei nemici importanti. Per ora quindi l’acqua è poca e cosi l’energia prodotta. Tenere in vita la centrale con poca energia estratta non è economicamente vantaggioso e i costi di manutenzione sono alti, a meno che non si usi una parte di questa energia per fare altro. Graziadei, che è un sindaco appassionato e competente anche di digitale, segue da sempre il mondo crypto e Bitcoin e propone alla sua giunta di produrre con l’energia della centrale potenza di calcolo per estrarre cryptomonete. Cosi insieme a Alps Blockchain, una startup trentina che si occupa di mining sostenibile, decide di destinare un quinto della potenza instantanea prodotta, circa 118 kilowatt, per estrarre monete mentre il resto va al consumo della comunità. Una parte dei mainer, i computer che estraggono moneta, sono di proprietà comunale un’altra della startup. L’equilibrio economico e finanziario non è semplice ma raggiungibile anche perchè nel frattempo università e centri di ricerca a cui serve potenza di calcolo a buon prezzo contattano il comune chiedendo servizi digitali. E i servizi cosi si possono diversificare, mining, servizi digitali e cloud computing. E se ricercatori e università chiamano per chiedere servizi e strumenti perche nell’epoca dello smart working e del nomadismo digitale non pensare a ospitare, sviluppatori, ricercatori e professori tra i castelli e le case dei borghi in cambio di un pensiero, uno sviluppo software e hardware, della competenza intorno ai nuovi strumenti digitali che la centrale e i computer possono dare? Il sindaco così ci sta pensando, è un’altra opportunità per la sua comunità. Custodire un bene comune importante come l’acqua, curata in reciprocità restituisce un grande valore economico alla comunità. La gestione sana del territorio parte sempre dalla cura del suo paesaggio e dei beni comuni che abitano quel paesaggio. Un’amministrazione che non insegue il futuro ma lo anticipa è una buona amministrazione soprattutto se le sue azioni ricercano con responsabilità e consapevolezza la sostenibilità ambientale, economica e sociale. L’acqua aiuta a anticipare il futuro prima dell’intelligenza artificiale. E cosi il metodo che la comunità di Borgo d’Anaunia sta adottando con umiltà e sottovoce è lontano dai modelli estrattivi e speculativi. La comunità modifica e cura il paesaggio, il che significa non una modifica causale della trasformazione del territorio ma è fare diventare il paesaggio bene comune, con un valore economico correlato importante. Se passate da quelle parti il sindaco per quest’estate sta pensando a eventi culturali e di spettacolo per raccontare quello che questa comunità sta facendo, potete divertirvi, essere ospitati, imparare e dare una mano in un grande laboratorio di ricerca a cielo aperto tra digitale, sociale e natura.