Re-istituzioni

Le Costituzioni sono fatte con l’idea precisa della società che organizzano. Nel dibattito italiano pre, e purtroppo credo post, referendum costituzionale però nessuno ha provato a spiegare quali sono le nostre idee, le idee e le speranze della comunità. L’esercizio del referendum non si innesta sul nulla, completamente estraneo alle preoccupazioni delle persone. D’altra parte c’è una Costituzione che ha forgiato una società e le sue istituzioni perché non succeda nulla determinando nella comunità un’assenza di gravità politica nella quale siamo sospesi ormai da molti decenni. Sarebbe bello che la Costituzione fosse stata trattata in questi mesi come avrebbe dovuto essere trattata mentre invece è stata in mano al divertimento dei giuristi del Si e del No con noi dietro come le pecore ignoranti seguono il pastore. Senza idee e senza progetto di vita. Avrei tanto voluto che la discussione si fosse basata su un nuovo senso di vita mio e dei miei figli, di tutti noi. Per provare magari a dare soluzioni al nostro futuro, al lavoro, all’assistenza sociale, all’innovazione, alla globalizzazione. Ma non è successo nulla e non è vero che lunedì sorgerà di nuovo il sole. Se ci sarà, Si o No a me non importa davvero perché nulla cambierà, sarà sempre comunque un po’ più sbiadito come succede da molti anni a questa parte. Che vinca il Si o il No non cambierà nulla perchè sarà solo una destituzione delle nostre vite mentre ora più che mai avremmo bisogno di una re-istituzione. Tutto questo con il contributo di una marcia sfera pubblica fatta non solo dai vecchi media ormai terminali a cui era facile dare la colpa ma anche dai social network che ormai sono diventati come i vecchi media, gossipari e pieni di idiozie. C’è uno spazio per ripartire? Magari nelle comunità che riconosco la reciprocità, la misericordia e il mutuo soccorso. Dalle persone che prima di scrivere la storia la fanno, agendo e provandoci tutti i giorni con umiltà e passione. Alla faccia di uno stupido si e di uno stupido no.